Una lampadina senza lumiera illumina la stanza di una classica casa di campagna. Entrando calpesti il tradizionale lastrico di cemento. In alto, le travi a vista sostengono il soffitto. Le porte, in castagno, sono quelle di una volta, con le scibbie al posto delle cerniere.
All’ingresso il bancone rivestito da piastrelle ottocentesche recuperate da vecchie abitazioni demolite, svela un’accurata ricerca nell’uso dei materiali d’arredo della sala. Qui il tempo si è fermato negli arredi e nel gusto dei piatti che Michelangelo prepara nella sua cucina.
Dietro ogni brand c’è una storia. Quello realizzato per l’agriturismo Casa Cauli a Montesano sulla Marcellana (SA), racconta la storia di Michelangelo Padula. Si definisce cuciniere, più che chef, di quelli che amano destreggiarsi nella cucina del ristorante come in quella di casa propria. La sua cucina è l’insieme di un percorso che coniuga storie – ha lasciato il paese per poi tornare – esperienze molto diverse, ma dense di impegno – ha lavato molte pentole prima di iniziare a sporcarle – e formazione – ha cucinato con Troiani, Bracali, La Varra e Anthony Genovese – per trovare un modo originale di cucinare l’eccellenti materie prime locali.
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